martedì, ottobre 30, 2007

Rispetto dell'ambiente è ...

Solitamente sono impegnato a riempire queste pagine con notizie sul risparmio energetico, su fonti energetiche alternative, il tutto spesso accompagnato da sonanti polemiche verso i politici, le industrie e tutti quelli che per colpa dei profitti chiudono sempre un occhio (ma spesso anche due) e trattano l'ambiente che ci circonda come ultimo dei loro problemi.

Rispettare la natura non necessariamente significa rinunciare al progresso e al benessere, alle comodità, significa solo prodigarsi per far si che le nostre azioni non abbiano un effetto devastante su tutto quello che ci circonda.

Oggi in particolare mi vorrei rivolgere a chi può permettersi di avere la piscina privata in casa. Prima cosa una esortazione a non sprecare acqua, un bene che ogni giorno diventa più raro e più prezioso. Per seconda cosa vorrei invitare tutti a visionare questo sito, non voglio fare pubblicità, vorrei solo far conoscere un modo diverso, per me sconosciuto, di costruire una piscina. A mio avviso l'impatto ambientale è totalmente diverso e spesso si nota appena "l'artifizio" costruittivo, pare proprio di essere in riva ad un laghetto. L'uso massiccio poi di materiali naturali quali il legno rende il tutto ancora più appetibile. Ecco questo è quello che io chiamo un bel compromesso.

Nel Pacifico l'Isola della spazzatura

LO CHIAMANO Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.

Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all'esistenza della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di correnti ad alta pressione. L'area è una specie di deserto oceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.

Per la mancanza di vita questa superficie oceanica è pochissimo frequentata da pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni. Ed è per questo che è poco conosciuta ai più. Ma proprio a causa di quel vortice l'area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Il materiale poi, talvolta, finisce al di fuori di tale vortice per terminare la propria vita su alcune spiagge delle Isole Hawaii o addirittura su quelle della California.

In alcuni casi la quantità di plastica che si arena su tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri strati spessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, circa l'80%, solo il resto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.

Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all'anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.

La maggior parte di questa plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle piccolissime che poi finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli alla loro morte. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia di anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina.

[fonte Repubblica.it - Articolo di LUIGI BIGNAMI]

venerdì, ottobre 26, 2007

La Toyota 1/x manderà sul lastrico i petrolieri


Tokyo - Toyota ha messo a dieta la sua Prius e ha sfornato una concept-car quattro-posti denominata "1/X". Si tratta sempre di un veicolo ibrido, ma che nasce come diretta conseguenza di un'operazione di sottrazione attuata nei confronti del progetto della storica Prius.

"Siamo tornati alla base e abbiamo riconsiderato ogni specifica dell'auto, dalle performance, ai materiali, al processi produttivi", ha spiegato Katsuaki Watanabe, presidente di Toyota, durante il Tokyo Motor Show. "In fin dei conti abbiamo ridotto sensibilmente il peso facendo uso di plastiche con fibra di carbonio". Watanabe fa riferimento alla Carbon Fiber Reinforced Plastic (CFRP), già utilizzata su auto e moto ad altissime prestazioni, come ad esempio la Ferrari Enzo, Porsche Carrera GT e Ducati 1098.

Lo stesso nome della vettura è espressione del concetto di ridimensionamento del peso moltiplicato per "x" volte. Insomma l'obiettivo ultimo, come argomenta PhysOrg, è di migliorare l'efficienza energetica. L'auto, infatti, con i suoi 420 chilogrammi di peso e la motorizzazione ibrida è in grado di consumare il 50% in meno rispetto a Prius. Come riporta Internation Herald Tribune, 1/X dispone di un motore a benzina/etanolo da 500 cc e un motore elettrico plug-in - ovvero a carica esterna. Una soluzione che dovrebbe consentire una percorrenza di 100 chilometri con soli 2,6 litri di benzina.

L'unico difetto del progetto è che sebbene si tratti di un grande passo per l'automotive "ambientalista", difficilmente potrà incidere sul mercato di massa. La Toyota 1/X infatti costerebbe troppo al pubblico, a causa del massiccio impiego di fibra di carbonio. Secondo Koji Endo, analista di Credit Suisse Securities, questo tipo di materiale costerebbe circa 100 volte di più rispetto all'acciaio adoperato per la fabbricazione delle auto. "Certamente la fibra di carbonio è la tecnologia del futuro, ma ci vorranno anni di lavoro prima che i produttori di auto possano utilizzarla per la produzione di massa", ha ribadito Endo.

In Giappone, comunque, qualcuno ha già iniziato a meditare sulla questione. La giapponese Toray Industries, all'inizio del mese, ha confermato l'intenzione di investire non meno di 170 milioni di dollari nella ricerca e nello sviluppo di materiali avanzati per far fronte alle esigenze di leggerezza. Inoltre, entro il 2010 è prevista la costruzione di uno stabilimento specifico proprio accanto al quartier generale di Toyota, a Nagoya.

Autoblog è l'unica testata che oltre ad offrire un gran numero di immagini della neonata concept-car, non esita a definire il suo design "Japaneriffic". Sarà anche formichina nei consumi, ma la linea...

Dario d'Elia

[Articolo pubblicato in origine da punto-informatico.it sotto licenza Creative Commons qui]

mercoledì, ottobre 03, 2007

Iniziativa di Google: Cleanup weekend

Vorrei segnalare questa iniziativa promossa dal colosso USA Google per il 13 e 14 ottobre: Cleanup Weekend. Solitamente nei confronti di queste grandi aziende globalizzate c'è sempre un po' di diffidenza e spesso si tende a puntare il dito nei loro confronti quando si parla di ecologia. Nel caso di Google è evidente quanto il loro ambito lavorativo sia strettamente legato ai consumi energetici e come si sa, consumare energia oggi corrisponde quasi sempre a produrre inquinamento. Non ho intenzione di addentrarmi in quelle polemiche che già si rincorrono sui vari blog e siti in genere, la mia intenzione è solo quella di riportare la notizia.

Mountain View - Gli insonni strateghi di Google spingono sul fronte ambientale: siamo al Cleanup Weekend, una iniziativa globale che vuole testimoniare un impegno per ripulire parchi, spiaggie e altri luoghi cittadini e non. Un impegno che Google avvia con una serie di associazioni e individui in tutto il Mondo e che naturalmente condivide tramite Google Maps.
Sulla mappa dedicata, infatti, stanno apparendo di ora in ora le indicazioni delle attività in cantiere per il weekend del 13 e 14 ottobre, con molte presenze europee (più di quelle nordamericane) ma anche con segnalazioni da Sudamerica, Africa e Australia.

L'iniziativa, che consente a Google di sfoderare ancora una volta le enormi potenzialità aggregative e di iniziativa globale e locale delle sue "maps", si traduce naturalmente in quello che qualcuno definisce uno stunt pubblicitario.
Sia come sia, l'iniziativa è evidentemente meritoria, andrà a impattare positivamente su molte realtà locali, come un parco di Madrid. E in Italia? Si muovono quelli della Società Speleologica Italiana con l'iniziativa Puliamo il Buio, dedicata a ripulire "l'acqua delle grotte".

Funzionerà? Il Google Blog annuncia che sarà tanto più efficace quante più persone verranno coinvolte. Una efficacia che va evidentemente al di là dell'iniziativa del weekend e potrebbe tradursi in un futuro ripetersi di esperienze simili.
Francesco

[fonte punto-informatico.it]

Progetto PC desktop ad energia solare - Terza parte

Vi avevo già presentato nei giorni scorsi le prime due parti del progetto (qui), oggi viene pubblicata la terza ed ultima relativamente alla fase di costruzione ed assemblaggio. Seguirà poi il resoconto finale, un live-test, per tirare le somme di questo progetto fai-da-te veramente interessante.
Come già consuetudine questo post viene pubblicato sia sul mio blog tecnologico che su quello ecologico, come esempio della possibilità che i due argomenti possono anche andare appaiati.

Non ci rimane altro che rimboccarsi le maniche, sfoderare i nostri cacciaviti e mettersi all'opera.

Prima parte
Seconda parte
Terza parte

Francesco

[fonte tom's hardware]

lunedì, ottobre 01, 2007

Liberalizzazione Energia Elettrica: da oggi nuove tariffe

Da oggi primo Ottobre il mercato dell'energia elettrica vedrà l'avvento delle nuove tariffe di fornitura, il tutto perchè adesso il mercato diventa libero anche per le private abitazioni dopo che era già stato liberalizzato per le attività industriali e commerciali.

Dovrebbero tornare disponibili anche quelle tariffe bi-orarie che erano state disabilitate momentaneamente per dare la possibilità di aggiornare i contatori elettronici (solo chi possiede questo tipo di contatore potrà accedere a questo tipo di tariffe).

Adesso non rimane che aspettare la pubblicazione dei listini dei vari fornitori (prima fra tutti la stessa Enel) per poter fare una comparazione e decidere del nostro destino per poter arginare al meglio i già previsti aumenti.

Per approfondimenti qui.